sabato 11 dicembre 2010

Donne in giallo


Oggi e domani sarà trasmessa a TVL la puntata "speciale" su Festivaletteratura.
Poichè non è stato possibile per mancanza di tempo parlare delle scrittrici gialliste presenti nell'edizione 2010, ho pensato di postare il mio "reportage" su Teresa Solana. Il prossimo post sarà dedicato alla scrittrice turca Esmahan Aykol. I temi trattati sono molto da entrambe spimolano riflessioni e commenti che vi invito a lasciare sul blog. Susanna

Barcellonese, laureata in filosofia, è traduttrice ed esperta di teoria della traduzione, dirige la “Casa del traductor”. Autrice di numerosi saggi e articoli, in Spagna è uscita nel 2006 una raccolta di racconti inedita in Italia. I due romanzi gialli tradotti in italiano e pubblicati da Sellerio, “Delitto imperfetto” e “Scorciatoia per il Paradiso” sono stati definiti dalla critica commedie di costume che riescono a coniugare il genere poliziesco a una ironica satira d’ambiente.

Si svolgono nella Barcellona contemporanea città di contrasti fra l’ambiente piccolo borghese, dominato dal precariato e dalle difficoltà quotidiane, e la grande aristocrazia del denaro. I delitti svelano le ipocrisie sociali, le lotte meschine per mantenere le posizioni raggiunte, descritte con humour e ironia.

A Mantova è presente in due incontri: uno tenuto in spagnolo e senza traduzione dal titolo “La novela negra y la muerte de la novela”, il secondo con l’intervistatrice Bianca Pitzorno e un traduttore.

Non potendo partecipare al secondo, metto alla prova il mio livello di comprensione dello spagnolo. Sembra che tutti i presenti capiscano benissimo e lo parlino, con più o meno accento regionale italiano. Ma tant’è, il festival serve anche per abbattere le barriere linguistiche.

Teresa Solana inizia raccontando un aneddoto che la dice lunga sul pregiudizi che ancora allignano nei confronti del noir. A suo avviso la novela negra è un genere molto popolare che interessa molte categorie di lettori per più motivi.

In primis perché il genere poliziesco contiene in sé la denuncia di un’ingiustizia e permette all’autore di indagare sul rapporto fra legge e giustizia, tema serio, tutt’altro che banale. Poiché l’idea dell’applicazione della legge in un luogo e in un contesto storico spesso non corrisponde al concetto di giustizia, è nata col tempo una sorta di empatia con colui che trasgredisce la legge, con il responsabile del delitto. Secondariamente perché la figura dell’investigatore si è evoluta nel tempo. Ai tempi dei personaggi di Agatha Christie e di Chandler era un solitario, senza legami familiari, uno di cui non si sapeva niente a di là dell’indagine che stava svolgendo. Oggi i detective non sono più dei solitari, hanno una famiglia, un passato, insomma sono persone a tutto tondo. Solana cita Petra Delicado, protagonista dei romanzi della Gimenez Bartlett e gli investigatori di Mankell e di Larson.

Infine, attraverso le domande che l’investigatore pone ai vari personaggi per arrivare a scoprire la verità, lo scrittore di noir si trova nelle condizioni ottimali per descrivere e conseguentemente criticare alcuni aspetti della società che ritiene negativi. Durante la dittatura franchista i gialli non passavano la censura. Testimone diretto di quanto accadeva in quegli anni ormai lontani è stato lo scorso anno Francisco Gonzalez Ledesma, accusato di essere un comunista e un pornografo dal regime e quindi costretto per molti anni a scrivere sotto molteplici pseudonimi.

Attraverso i suoi due investigatori gemelli Solana ritrae e denuncia quello che non le piace di Barcellona. Attraverso la trama di una novela nega si può quindi raccontare il quotidiano e il sociale divertendo il pubblico dei lettori.

Solana ritiene che i romanzi ad enigma del periodo di Agatha Christie e di Conan Doyle siano ormai tramontati.

Questa asserzione potrebbe essere l’inizio di uno scambio di idee fra le varie “correnti” dei giallisti.

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