lunedì 31 maggio 2010

Roberto Santini ci ha lasciato

Silenzioso e discreto, come era nel suo stile, se n’è andato in poche ore lasciandoci il ricordo della sua umanità e del suo talento che certamente, dopo i tanti successi, e soprattutto l’ultimo libro (“Tre farfalle d’argento”, in libreria da febbraio per la Hobby & Work) avrebbe preso a percorrere spedito i difficili, aspri e talvolta ingrati sentieri del mondo letterario.

Caro Roberto, come amici e compagni di tante avventure inventate e pubblicate assieme, non possiamo che dedicarti un affettuoso abbraccio e che il tuo libro possa riscuotere il successo che merita: l’uomo muore ma i suoi messaggi restano per sempre.


Il gruppo di amici, scrittori e giallisti toscani

mercoledì 26 maggio 2010

Il romanzo giallo e noir italiano da cronaca a storia

INTERVENTO AL CONVEGNO “DOVE VA IL GIALLO?”

Firenze - Palazzo vecchio
22 maggio 2010

Il romanzo giallo e noir italiano da cronaca a storia

Nel tentativo di individuare la direzione del romanzo giallo italiano, ho scelto come chiave di lettura e di interpretazione quella categoria di romanzo che potremmo definire realista.
Per realista intendo quel romanzo giallo che ritrae la società politica e sociale del suo tempo.
La mia analisi partirà dagli anni ’60, ma prima di parlare di autori corre l’obbligo di parlare dei gialli Garzanti. La collana fu creata nel 1972 in affiancamento e non in contrapposizione a quella Mondadori. Fece un’opera meritoria di scoperta di nuovi talenti, anche stranieri. Fu un tentativo generoso quanto sfortunato (chiuse alla fine degli anni ’70) di presentare testi “diversi” rispetto a quelli, ormai ingessati, che uscivano nei gialli Mondadori Fra le scoperte Ian Fleming, creatore di James Bond, gli svedesi Sjowall e Waloo, recentemente ripubblicati. Fra gli italiani fu ripubblicato Augusto De Angelis, creatore del commissario De Vincenzi, (1888/1944).
Fu la volta anche di Scerbanenco, uno scrittore fino a quel momento noto solo per i suoi romanzi rosa.

Un Realismo regionale

Giorgio Scerbanenco è stato l’autore che per primo ha rinnovato il giallo, e non solo italiano, riportandolo nei luoghi in cui i delitti si commettono, per ragioni vere, non per “fornire un cadavere al lettore”. Non più veleni sofisticati, improbabili pesci tropicali usati quale strumento di morte, armi del delitto degne del peggior trovarobato teatrale, oppure in tradizioni lontane le mille miglia dalla cultura, in senso antropologico, del tempo, ma strumenti semplici, delitti commessi in una città riconoscibile: la Milano degli anni ’50 e ’60, con una “mala” ben individuata; non necessariamente più colpevole di piccoli borghesi “colpiti da improvviso benessere”; moderatamente trasgressivi.
Una Milano reale, per l’epoca; quella di Luciano Lutring, di Renato Vallanzasca, abbagliati dal denaro facile; della banda Cavallero.
Giorgio Scerbanenco ha raccontato un momento storico ben preciso, l’Italia degli anni ’60, il boom economico, la lotta per il benessere da parte dei ceti proletari.
“Traditori di tutti” – afferma Lucarelli – vale un volume di storia dell’Italia contemporanea”.
Ritratti borghesi e proletari; delitti originati dalla cupidigia; ma anche dalla stupidità, disagio sociale, improvvisazione, da situazioni che inghiottono i personaggi coinvolti. E’ come leggere le cronache dai quotidiani dell’epoca.
Una città già allora in trasformazione nella quale già convergono personaggi loschi in cerca di guadagno, uomini dignitosi e volenterosi, immigrati della prima generazione.
Il tutto raccontato senza pregiudizi, né ideologici né letterari, con personaggi politicamente scorretti.
Accanto allo Scerbanenco dei romanzi con protagonista Duca Lamberti, quelli più conosciuti, c’è anche il grande Scerbanenco dei racconti Milano calibro 9 e Al mare con la ragazza, quest’ultimo del 1950.
I romanzi di Scerbanenco ebbero una certa fortuna cinematografica, in un’epoca in cui le serie televisive dei polizieschi erano ancora da venire. “I milanesi ammazzano al sabato” fu trasposto da Duccio Tessari nel film “La morte risale a ieri sera” del 1970, uno dei racconti di Milano calibro 9 fu reso, mantenendo il titolo della raccolta, per il grande schermo da Fernando Di Leo nel 1972. Sempre Di Leo nel 1969 aveva girato “I ragazzi del massacro” e nello stesso anno il francese Boisset aveva realizzato “Il caso Venere privata”.
Una Milano solo diversa, ma altrettanto reale, con l’obiettivo puntato in altre direzioni, a fotografare una realtà contemporanea, è quella raccontata, nel successivo decennio da Renato Olivieri.
Della Torino che, all’inizio dei ’70, ci raccontano Fruttero e Lucentini in “La donna della domenica”, impagabile ritratto alto-borghese che ci consegna, fin dal primo capitolo, una Signora tormentata da un dubbio dilaniante: Boston si pronuncia Boston o Bàston? I suoi problemi sono apparentemente questi. Per proseguire, con esilarante ironia, ad esibire un mort’ammazzato reso tale mediante uso, quale corpo contundente, di un fallo di pietra, ed un Famoso Editore che è ritratto di Giulio Einaudi. Una Torino che non esiste più. Il romanzo diventò nel 1976 un film dal titolo omonimo per la regia di Luigi Comencini.
Altro grande “fotografo”, questa volta di Bologna, è Loriano Macchiavelli, che inizia a raccontarci l’antica Felsina ai primi anni ’70 e tuttora continua.
A proposito di Bologna cito la risposta di Macchiavelli ad una mia domanda sulla Bologna che cambia nel corso degli anni.
“La città è protagonista in tutti i romanzi e certo non è un fondale fisso ma un organismo vivo che si evolve nel tempo. Questo aspetto l’ ho ritratto nell’analisi dei rapporti umani. Via via che i romanzi più vecchi vengono ristampati, mi fa piacere quando i più giovani mi domandano se negli anni Settanta o Ottanta Bologna era davvero così. Il ritrarre la città con i suoi odori buoni e cattivi, i suoi rumori, il vissuto dei suoi abitanti è la grande lezione che viene dai grandi autori del giallo come Simenon e Chandler.”
E’ il creatore di due filoni: i gialli con protagonista Sarti Antonio, che ha compiuto trentasei anni di vita letteraria essendo nato nel 1974 con il romanzo “Le piste dell’attentato”. Nell’81 dà vita a Poli Ugo ne “L’archivista”. “Volevo trovare un’alternativa a Sarti Antonio. Secondo me doveva impersonare la rappresentazione umana della violenza a Bologna. Ha un servilismo innato nei confronti dei potenti ed è violento con i deboli. In fondo è la rappresentazione della maggior parte di noi.” C’è la serie dei gialli storici, scritti a 4 mani con Guccini, con protagonista il maresciallo Benedetto Santovito. Ricordo Macaronì, Un disco dei Platters e l’ultimo, “Tango e gli altri”, ambientato ai tempi delle lotte partigiane. Infine, non dobbiamo dimenticare la grande produzione di testi teatrali di Macchiavelli, che ha cominciato la sua carriera come attore.
Dall’epoca della contestazione agli anni di piombo, al ripiegamento degli anni ‘80 ad oggi, i mutamenti sono vistosi e i suoi romanzi danno conto più di un manuale di sociologia del mutamento di modi di pensare, costumi, stili di vita.

Scendiamo lungo la penisola e precisamente a Napoli, per parlare di Attilio Veraldi, traduttore, redattore da Feltrinelli, consulente di varie case editrici. Mario Spagnol, allora direttore della Rizzoli, a commissionargli un romanzo. Nel 76 fu pubblicata “La mazzetta”. Seguì nel “Uomo di conseguenza”, “Naso di cane” e “Il vomerese”.
Le sue storie si svolgono in un determinato luogo, Napoli alla fine degli anni ’70. Come Scerbanenco, Veraldi aveva capito che non si poteva più proporre al lettore ambientazioni e personaggi fasulli ed estranei al contesto storico che si voleva raccontare.
Le storie, quindi, dovevano essere ambientate in luoghi geograficamente circoscritti. La Napoli di Veraldi non ha nessuno degli stereotipi della tradizione partenopea, anche se illustre. E’ una città piena di cemento, triste, piovosa. L’autore ci fa un quadro delle collusioni e del malaffare che sta per diventare, proprio in quegli anni, un modus operandi nazionale.
In ogni suo romanzo ha affrontato un tema diverso. Ne “La mazzetta”la corruzione degli appalti, in “Uomo di conseguenza” l’esportazione di valuta e il traffico delle opere d’arte. “Il Vomerese” è, invece, il primo romanzo italiano sul terrorismo. Ambientato nel 1980, è una spy story che racconta le vicende di un gruppo terroristico alle prese con il sequestro del comandante della base Nato di Bagnoli. Il riferimento è agli anni di piombo e ai sequestri Moro e Dozier.
Molte le innovazioni al genere apportate da Veraldi.
In primis per aver attinto alla cronaca per creare le sue trame, prassi che è diventata comune negli autori di oggi ma che allora non lo era.
Ha creato la figura di un investigatore non istituzionale. Sasà Iovine è un trentenne che aspirerebbe a diventare un serio commercialista e nel frattempo si deve accontentare di “aggiustare” degli affari, a diventare un “ingegnere”, ovvero, nell’accezione napoletana, un professionista nell’arte di arrangiarsi.
Mentre Marlowe è in fondo l’eroe positivo che cerca la Verità e sa distingiere il mondo dei buoni da quello dei cattivi, Sasà Iovine sa che l’unica verità, amara, è la compromissione di tutti. Nessuno è innocente – sembra dirci con amabile ironia e profondo scetticismo.
Infine nel linguaggio è stato un precursore: i personaggi si esprimono in modo del tutto consono al loro ruolo e alla posizione sociale.
Il valore delle sue opere resta immutato nel tempo, va da sé che la malavita descritta nei romanzi non ha niente a che vedere con quella di oggi ma proprio per questo ha il valore di un documento storico, una foto d’archivio. Il ritratto della criminalità napoletana di oggi è quello che ne fa Saviano attraverso il suo giornalismo d’inchiesta.
Tutti gli autori citati hanno quindi in comune un aspetto: l’analisi della realtà contemporanea sotto il profilo storico-politico, economico-criminale inserita all’interno di un contenitore: una trama gialla o noir.
A questo punto, alcune considerazioni:
- si può sicuramente parlare di “realismo regionale” del giallo e del merito del giallo italiano di aver rotto ogni legame che lo legava al passato e di aver registrato, nel suo divenire, anno dopo anno, i segni dei mutamenti intervenuti in questo Paese.
- Il romanzo poliziesco non ha più quindi un ruolo consolatorio, ora svolto dalla televisione.

La “lezione” degli autori citati è stata ripresa da molti altri autori, continuando una sorta di regionalizzazione del giallo. A Bologna nasce negli anni ‘80 il Gruppo 13, con alla testa Macchiavelli, che comprendeva scrittori esordienti di talento. Ricordo Lucarelli, Fois. Il Gruppo riuscì a imporsi e a suscitare nei possibili lettori un interesse notevole.
A Milano c’è un gruppo di autori, nati negli anni 60, che in ordine sparso danno conto di una realtà metropolitana in continua trasformazione. Sono Dazieri, Biondillo, Colaprico, Vallorani, Pincketts.
Infine, e mi avvio alla conclusione, non posso non ricordare Carlotto e i suoi romanzi-inchiesta ambientati nel nordest e in Sardegna. Cito soltanto fra i più recenti “Perdas de fogu”(2009), scritto insieme al collettivo Mama Sabot. L’argomento è attualissimo e scottante: i depistaggi di politici, militari, servizi segreti per nascondere gli effetti sull’ambiente delle nano particelle a seguito degli esperimenti su prototipi di armi nella base militare vicino a Cagliari. Carlotto si è servito di atti ufficiali delle commissioni parlamentari di inchiesta e delle pubblicazioni scientifiche di docenti universitari. Infine “L’amore del bandito”(2009), con il quale torna nel suo nordest per raccontare le infiltrazioni fra la malavita locale e quella kosovara che si è impadronita del mercato degli stupefacenti. Anche per questo romanzo è partito da un fatto di cronaca: la sparizione dall’istituto di Medicina legale di Padova di 44 chilogrammi di droga pesante, evento su cui indaga in contemporanea la polizia e la criminalità organizzata.
Carlotto che in una recente intervista ha chiarito quale secondo lui è la “mission” del noir contemporaneo. “Come scrittore di genere dichiaro la mia appartenenza al noir d’inchiesta, la mia è una forma di fedeltà alla realtà, al sociale, e non solo come momento di raccolta di materiale, di documentazione che fa fede all’attualità. Il patto che stipulo con i miei lettori prevede la salvaguardia degli spunti che danno origine alla storia che poi in parte viene romanzata nei miei libri, spero che questo sia uno stimolo ad incuriosirsi, ad approfondire, un’occasione per divulgare informazione”.

Ritorniamo alla domanda di partenza: qual è la direzione che sta prendendo il giallo contemporaneo?
Se si aderisce alla tesi di Carlotto, ma anche di De Cataldo e Lucarelli, gli scrittori devono “raccontare l’Italia senza paura di sporcarsi le mani”, analizzare a fondo il rapporto fra criminalità organizzata e mondo politico, finanziario ed economico, chiedersi cosa c’è all’origine dell’illegalità, in una parola registrarne il mutamento antropologico in atto in Italia.
Pensiamo al successo di opere come “Gomorra” e “Il divo”, cartina al tornasole di una mutazione in atto. Le opere di Camilleri, Lucarelli, Carlotto, dei Wu Ming, sono diversissime fra loro ma hanno in comune l’ambizione di spiegare al lettore la complessità dei fenomeni sociali e si pongono “domande cattive che gli altri tacciono”, per dirla con Lucarelli. E il loro sforzo appare tanto più evidente in un momento in cui la letteratura non di genere si piega nel solipsismo e nell’introspezione fine a se stessa.
Ecco che, se si accetta questa lettura, il romanzo giallo/noir, compreso quello storico, può diventare il cavallo di troia per far passare indagini e inchieste affascinando il lettore con il ritmo delle storie, le trame avvincenti, la verosimiglianza dei personaggi, il linguaggio innovativo. Del resto, i semi di tutto questo si trovano già in Sciascia e Gadda.
In questo senso anche il romanzo giallo storico, e cito per tutti “Tango e gli altri” di Loriano Macchiavelli e Francesco Guccini, può essere fonte di riflessione per capire come eravamo e come siamo diventati.
Lo scrittore, sia ben chiaro, non fornisce risposte, non è il suo compito. Può invece sollecitare il lettore a confrontarsi con la realtà che lo circonda, di cui forse riesce ad anticipare i futuri sviluppi.

Susanna Daniele

domenica 23 maggio 2010

Donato Carrisi e "Il Suggeritore"

Giovedi 27 maggio alle ore 18,30 presso la libreria Giunti al Punto di Pistoia (Via dei fabbri) Donato Carrisi presenterà il suo romanzo d'esordio "Il suggeritore", ed. Longanesi. Coordina l'incontro Giuseppe Previti.

Trama in sintesi de Il suggeritore:
Qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che richiede tutta l’abilità degli agenti della Squadra Speciale guidata dal criminologo Goran Gavila. Il loro è un nemico che sa assumere molte sembianze, che il mette costantemente alla prova in un’indagine in cui ogni male svelato porta con sé un messaggio. Ma soprattutto, li costringe ad affacciarsi nel buio che ciascuno si porta dentro. È un gioco di incubi abilmente celati, una continua sfida.
Sarà con l’arrivo di Mila Vasquez, un’investigatrice specializzata nella caccia alle persone scomparse, che gli inganni sembreranno cadere uno dopo l’altro, grazie anche al legame speciale che comincia a formarsi fra lei e il dottor Gavila.
Ma un disegno oscuro è in atto, e ogni volta che la Squadra sembra riuscire a dare un nome al male, ne scopre un altro ancora più profondo…

Il suggeritore va a inserirsi nel genere del serial thriller.

Intervista a Carlo Flamigni

L'intervista è stata pubblicata sulla rivista online Thriller Magazine in occasione dell'uscita del suo ultimo romanzo "Circostanze casuali" (Sellerio)
link: http://www.thrillermagazine.it/rubriche/9766/
INTERVISTA A CARLO FLAMIGNI
A cura di Susanna Daniele


BiografiaNato a Forlì il 4 febbraio 1933.
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bologna nel luglio del 1959 con 110 su 110 e lode; ha conseguito il diploma di specialista in Ostetricia e Ginecologia nel 1963 presso la stessa Università con 70 su 70 e lode.
Libero Docente in Ostetricia e Ginecologia nel 1964, dal 1972 al 1980 è stato Professore incaricato di Endocrinologia Ginecologica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna.
Direttore del Servizio di Fisiopatologia della Riproduzione dal 1975 al 1994, e Direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università degli Studi di Bologna dal novembre 1994 al dicembre 2001.
Dal 1980 al 2004 è stato professore ordinario prima di Endocrinologia Ginecologia e poi di ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Bologna, essendo stato chiamato dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia il 24 settembre 1980; è stato professore fuori ruolo nella stessa Università dal novembre 2005 all’ottobre 2008.
Fa parte del Comitato di redazione di numerose riviste scientifiche.
Ha pubblicato oltre 1000 memorie scientifiche originali, numerose monografie e alcuni libri di divulgazione: I Laboratori della Felicità (Ed. Bompiani,1994), Storie di bambini piccolissimi (Ed. Giannino Stoppani, 2001), Figli dell’Acqua Figli del Fuoco (Ed. Pendragon, 1999), Il Libro della Procreazione (Ed. Mondadori,1998), Avere un Bambino (Ed. Mondadori,2001), La Procreazione Assistita (Ed. Il Mulino,2002), Curare la Sterilità (in collaborazione con P. Mutinelli, Percorsi Editoriali Carrocci Editore, 2001), Il Grande Tabù delle donne (Ed. Mondadori,2004), La legge sulla procreazione medicalmente assistita – Paradigmi a confronto - (in collaborazione con M. Mori, Ed. Gruppo Editoriale il Saggiatore S.p.A., 2005), Il controllo della fertilità - Storia, problemi e metodi dall’antico Egitto a oggi (Ed. Utet Libreria,2006), Diario di un laico – Viaggi, incontri e scontri sulla legge per la procreazione assistita Ed. Pendragon, 2007), L’aborto - storia e attualità di un problema sociale (Ed. Pendragon,2008), Il primo libro della sterilità – i problemi clinici e psicologici, la diagnosi e le cure ordinarie (Ed. Utet Libreria,2008), Il secondo libro della sterilità – la fecondazione assistita (Ed. Utet Libreria,2008), La questione dell’embrione (Ed. B.C.Dalai editore, 2010), Guida al corpo della donna- dalla A alla Z, in collaborazione con Margherita Granbassi (Giudizio Universale - Le guide, 2010), RU486- non tutte le streghe sono state bruciate, in collaborazione con Corrado Melega (l’Asino d’oro Edizioni, 2010), La pillola del giorno dopo - dal silfio al levornolgestrel, in collaborazione con Corrado Melega (l’Asino d’oro Edizioni, 2010).

Ha pubblicato numerosi articoli su vari problemi di bioetica.
E’ stato inoltre editore di 28 volumi scientifici e di atti congressuali.
Dal 1990 è consulente scientifico di Tecnobios Procreazione – Bologna.
Dal 1990 al 1994 e dal 1999 al 2004 è stato Presidente della SIFES - Società Italiana di Fertilità e Sterilità e Medicina della Riproduzione.
E’ membro del Comitato Nazionale per la Bioetica.
E’ Presidente onorario dell’AIED – Associazione Italiana per l’Educazione Demografica.
E’ Presidente onorario dell’ UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.
Temi di ricerca di questi ultimi anni: la contraccezione maschile; le tecniche di fecondazione assistita; i problemi della bioetica e dell’etica medica.

• Una domanda d’obbligo a chi, come lei, ha svolto un’attività scientifica, che poco o niente aveva a che fare con la letteratura “d’evasione”. Cosa l’ha spinta fin dal 2002 – l’anno di pubblicazione di “Giallo uovo”, e proseguita nel 2004 con “La compagnia di Ramazzotti” – verso questo genere letterario?

A dire il vero ho cominciato molti anni prima, scrivendo racconti e un libro per ragazzi, tutto per riposarmi dalle fatiche della stesura dei miei libri di divulgazione. Recentemente ho cominciato a pensare più spesso alla mia età e all’imminenza di un viaggio nel quale porterò inevitabilmente con me i miei ricordi e le mie esperienze. E siccome sembra che nessuno abbia voglia di ascoltarle, ho cercato di capire se qualcuno fosse intenzionato a leggerle.

• In entrambi i romanzi pubblicati con Sellerio – “Un tranquillo paese di Romagna” e “Circostanze casuali” la provincia romagnola, insieme a qualche spruzzata di dialetto, è più che uno sfondo alla trama poliziesca; è un personaggio essa stessa. E’ l’osservazione della Romagna invernale che le ha ispirato il mistery?

La Romagna è protagonista anche dei miei primi due libri ( “Giallo uovo. Un mystery romagnolo”, A. Mondadori Editore e “La Compagnia di Ramazzotto”, Edizioni Pendragon) e del quinto che ho appena terminato. Le citazioni fondamentali della mia vita hanno avuto a che fare con la terra nella quale sono nato e non si deve dimenticare che il dialetto romagnolo è stato la mia prima lingua. E’ vero, i miei libri raccontano essenzialmente la Romagna e i suoi abitanti.

• Nel romanzo appena uscito colloquia continuamente con i lettori per spiegare fatti e presentare personaggi. Un meccanismo letterario che data addirittura dal ‘700 ma caduto in completa desuetudine. Quel è il motivo di questa scelta?

Io sono sempre stato un lettore accanito e la lettura che mi ha dato maggior piacere è
stata quella dei grandi romanzieri del 700 e dell’800. Se il lettore è attento troverà altri
riferimenti agli scrittori del passato.

• Il Caso – ripete più volte nel corso della narrazione – determina le azioni umane: tema filosofico ma anche scientifico. E’ una riflessione frutto dei suoi studi scientifici?

La mia opinione sul caso è espressa con chiarezza all’inizio del libro. Sono soprattutto convinto che il caso non è il travestimento di una divinità che preferisce rimanere in incognito e, oltre a ciò, temo di non credere alla provvidenza. Sono invece convinto che, oltre a essere nati tutti nella cresta di un’onda e a non sapere dov’è l’orizzonte, ci muoviamo a casaccio a seconda del vento e delle correnti.

• I personaggi, a cominciare da Primo Casadei, investigatore “per caso”, sono tutti molto caratterizzati, alcuni fisicamente, altri per il loro modo di vivere e di pensare. Nella loro creazione si è ispirato alla realtà o sono frutto di pura fantasia?

Tutti i personaggi dei quali scrivo sono realmente esistiti, alcuni addirittura esistono ancora (ma in genere non lottano assieme a me). Mi sono limitato a confondere le acque mescolando i caratteri, per ovvie ragioni.

• Continuerà la serie dei romanzi con protagonista Primo e la sua coorte di personaggi singolari?

Come ho detto ho già scritto il quinto romanzo e ne ho in mente un sesto. Più in là, anche con il massimo dell’ottimismo, non riesco ad andare.

Grazie al professor Flamigni della cortesissima disponibilità e a risentirci in occasione dell'uscita del prossimo romanzo.

sabato 8 maggio 2010

Noir Festival a Firenze 21-22-23 Maggio


Salone dei Duecento, Palazzo Vecchio,
Auditorium Ente CRF - Via Folco Portinari
INGRESSO GRATUITO

PROGRAMMA

21 maggio ore 11,00
Fondazione Toscana Prevenzione Usura, Elena Narbone, Linda Pecchioli
Uso responsabile dei soldi e prevenzione all’usura
Incontro con gli studenti del Liceo Scientifico Gramsci
e dell’Istituto Alberghiero Saffi
21 maggio ore 18,00
Roberta Capanni, Jacopo Chiostri, Elena Torre
Come si scrive, come si legge e come si pubblica un giallo
Conduce Paola Alberti
Sala Ex Fila - Via Monsignor Leto Casini, 11 - dietro Esselunga Gignoro (Q2)
22 maggio ore 9,45
Saluto del Presidente della Commissione Cultura del Comune
di Firenze, Leonardo Bieber
Salone dei Duecento - Palazzo Vecchio
22 maggio ore 10,00
Andrea Cotti, Federico Perotti, Stefano Socci
Il noir sullo schermo: dall’ispettore Coliandro agli altri
Conduce Gianni Conti
Salone dei Duecento - Palazzo Vecchio
22 maggio ore 11,00
Silio Bozzi, Giancarlo Garfagnini, Mauro Pratesi
Piero della Francesca e l’assassino - indagine sul complotto
storico nella Flagellazione di Piero della Francesca
Conduce Iacopo Chiostri
Sala del Cenacolo - Accademia delle Belle Arti - Piazza San Marco
22 maggio ore 11,20
Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, Andrea Cotti, Aldo Giubilaro
La polizia sulla scena del crimine: tra fiction e realtà
Conducono Elena Narbone e Maria Vittoria Giannotti
Dibattito e riproduzione reale di un’analisi della scena del crimine
Salone dei Duecento - Palazzo Vecchio
22 maggio ore 15,30
Graziano Braschi, Susanna Daniele, Divier Nelli
Dove va il giallo?
Conduce Giuseppe Previti
Salone dei Duecento - Palazzo Vecchio
22 maggio ore 17,30
Eraldo Baldini, Leonardo Gori, Gianluca Morozzi
Misteri tra la Toscana e la Romagna
Conduce Elena Narbone
Salone dei Duecento - Palazzo Vecchio
23 maggio ore 10,30
Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, Dipart. Medicina Legale
di Firenze, Maria Vittoria Giannotti
La scienza contro il crimine:
l’investigazione in casi di omicidio a Firenze
Conduce Elena Narbone
Nell’incontro saranno proiettati documenti riservati a un pubblico adulto
Auditorium Ente CRF - Via Folco Portinari (traversa Via Bufalini)
23 maggio ore 15,30
Graziano Braschi, Massimo Carloni, Mario Coloretti, Rossana Giorgi
Consorti, Divier Nelli, Roberto Santini, Roberto Valentini
Storie di nera tra l’Emilia e la Toscana
Conducono Stefano Fiori e Giuseppe Previti
Auditorium Ente CRF - Via Folco Portinari (traversa Via Bufalini)
23 maggio ore 17,00
Aldo Ferraris, Elena Narbone
Storie di crimini e truffe a Firenze e in Toscana
Conduce Roberta Capanni
Auditorium Ente CRF - Via Folco Portinari (traversa Via Bufalini)
23 maggio ore 18,00
Jacqueline Gilfillan, Manuela Mangini
Letture animate di storie mozzafiato per bambini
A tutti i partecipanti sarà regalato un libro per bambini
Auditorium Ente CRF - Via Folco Portinari (traversa Via Bufalini)
23 maggio ore 21,00
Nino Filastò, Mario Spezi, Patrizia Santovecchi
Omicidi seriali, satanismo e ultimo livello di indagini sul
mostro di Firenze
conduce Elena Narbone
Auditorium Ente CRF - Via Folco Portinari (traversa Via Bufalini)

Al Festival è abbinata la mostra di articoli di bonifica ambientale da microspie e cimici

Per ulteriori informazioni: http://www.murenaletteraria.it/noir_festival.html

Presentazioni ed eventi a maggio

7 Maggio ore 18 alla Libreria Melbook di Firenze Leonardo Gori e Giuseppe Previti
presentano “Il commissario Soneri e la mano di Dio” di Valerio Varesi
8 maggio alle ore 17 nell’auditorium della Biblioteca San Giorgio di Pistoia la compagnia di prosa “I narranti” leggerà una pièce giallo-comica “Pistoia assassina” di Laura Vignali
13 Maggio ore 17 nell’auditorium della Biblioteca San Giorgio Giuseppe Previti presenta
"La vendetta di Santa Costanza" di Riccardo Parigi e Massimo Sozzi
22 maggio dalle ore 15,30 alle ore 15,30 nel salone dei duecento a Palazzo Vecchio di Firenze convegno sul tema "Dove va il giallo". Partecipano Graziano Braschi, Divier Nelli, Susanna Daniele. Coordina Giuseppe Previti.

Programmazione trasmissioni TVL mese di Maggio

8 maggio Jacopo Chiostri presenta “Il violino dei sogni”
15 maggio Raffaele Damiani presenta "La pistola di cristallo"
22 maggio Riccardo Parigi e Massimo Sozzi presentano “La vendetta di Santa Costanza”
29 maggio Vito Bollettino presenta “Il ciliegio di zio Luigi”


"Giallo Pistoia TVL" è condotta da Giuseppe Previti e Stefano Fiori con la collaborazione del G.A.D. di Pistoia, della libreria Librolandia e degli Amici del Giallo di Pistoia.
La trasmissione va in onda sabato sera alle 23 con replica la domenica pomeriggio alle 17,30.

domenica 2 maggio 2010

Premio Chiara alla Carriera a Andrea Camilleri

Ricevo dalla Sellerio e volentieri ne do notizia. I fans di Camilleri sono tantissimi anche nella nostra associazione.

Questa la motivazione
“Il Premio Chiara alla Carriera viene conferito ad Andrea Camilleri, per avere sedotto l’intero pianeta con la grazia inarrivabile delle sue storie, quintessenza di una Sicilia verissima e inventata"
Sabato 1 maggio 2010 ore 18, Luino, Teatro Sociale, via XXV Aprile, 13
conducono Luca Crovi, Mauro Novelli
interventi
Dario Galli Presidente Provincia di Varese
Andrea Pellicini Sindaco di Luino
Ettore Mocchetti Direttore AD
Letture con Sarah Maestri – presenta Laura Balduzzi, Lombardia Oggi
Il Premio Chiara alla Carriera è sostenuto da AD la rivista del Gruppo Condè Nast per la quale Piero Chiara inventò nel primo numero la rubrica “La casa, la vita”, ancor oggi viva.

Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle (AG) il 6 settembre 1925. Vive da sessant’anni a
Roma, dove dal 1948 al 1950 ha studiato all'Accademia di Arte Drammatica Silvio d’Amico,per poi lavorare come regista, sceneggiatore, autore per il teatro, la radio e la televisione. Ha portato in Italia per primo il teatro dell'assurdo di Beckett, con Finale di partita. Per conto della Rai, dove è entrato alla fine degli anni Cinquanta, ha messo in scena molte opere teatrali, sempre con un occhio di riguardo a Pirandello, e lavorato nelle vesti di delegato alla produzione di sceneggiati come Il tenente Sheridan e Le inchieste del commissario Maigret.
Col passare degli anni è tornato all’attività letteraria, già coltivata in gioventù con racconti e poesie.
Esordisce nel 1978 col romanzo Il corso delle cose (Lalli), seguito nel 1980 da Un filo di fumo (Garzanti), primo di una serie di storie ambientate nell'immaginaria cittadina siciliana di Vigàta dopo l’Unità d’Italia. Tra esse spiccano La stagione della caccia (1992), Il birraio di Preston (1995), La concessione del telefono (1998), tutte edite da Sellerio. Fa storia a sé Il re di Girgenti (Sellerio, 2001), romanzo ambientato tra Sei e Settecento, in cui l’elemento spagnolo si somma all’impasto di italiano e dialetto siciliano, che caratterizza anche i gialli incentrati sulla figura del commissario Montalbano: inaugurati da La forma
dell'acqua (Sellerio, 1994), ne sono usciti sino a oggi una quindicina, molti dei quali trasposti in una fortunata serie televisiva. Tra i numerosi altri volumi firmati da Camilleri vale la pena di ricordare almeno la Biografia del figlio cambiato (Rizzoli, 2000), su Pirandello, e Il colore del sole (2007), ricostruzione fantastica degli ultimi anni di Caravaggio, uscita presso Mondadori, dove sono apparsi anche due Meridiani che ne raccolgono le opere, Storie di Montalbano
(2002), a cura di Mauro Novelli, e Romanzi storici e civili (2004), a cura di Salvatore Silvano Nigro. Nel breve giro di un decennio Andrea Camilleri è diventato lo scrittore italiano più letto e amato al mondo, tradotto in tutte le lingue principali. Ha ricevuto quattro lauree honoris causa e ottenuto un’infinita serie di riconoscimenti, tra i quali si possono ricordare il titolo di Grande Ufficiale
dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana (2003), il Premio Internacional de Novela Nigra (2008) e il Premio Letterario Cesare Pavese (2009). Da poche settimane nelle librerie è il romanzo Il nipote del Negus (Sellerio), uscito anche in audiolibro, letto con voce inconfondibile dallo stesso Camilleri.

Luca Crovi critico rock, conduttore radiofonico, ha scritto per Il Giornale, Max, Italia Oggi e collabora attualmente con la rivista Suono. Lavora come redattore presso la Sergio Bonelli Editore e ha pubblicato per le edizioni Puntozero. Nel 2002 la Marsilio Editori ha pubblicato la sua monografia sul thriller italiano Tutti i colori del giallo.
Mauro Novelli insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università Statale di Milano. È autore di due monografie e numerosi studi sulla poesia e la narrativa dell’Otto-Novecento. Per la collana Meridiani Mondadori ha curato le Storie di Montalbano di Andrea Camilleri (2002) e i due volumi delle Opere di Piero Chiara (2006-2007).
Il Premio Chiara alla Carriera, appuntamento importante del Premio letterario dedicato a Piero Chiara è stato assegnato negli anni precedenti a Giuseppe Pontiggia, Giovanni Pozzi, Claudio Magris, Luigi Meneghello, Giorgio Orelli, Raffaele La Capria, Mario Rigoni Stern, Alberto Arbasino, Luigi Malerba, Dante Isella, Carlo Fruttero.

Consigli per scrittori da Margaret Atwood

E' UN DECALOGO, FRA IL SERIO E IL FACETO

1.Uscite a fare una passeggiata, fate il bucato, o mettetevi a stirare, o piantate dei chiodi. Andate a fare una nuotata in piscina, fate uno sport, qualunque cosa che richieda concentrazione e comporti una ripetuta attività fisica. Al limite: fate una doccia, o un bagno.

2.Prendete in mano il libro che rimandavate da tempo.

3.Scrivete, ma in qualche altra forma: anche una lettera, o una pagina di diario, o la lista della spesa. Lasciate che quelle parole fluiscano attraverso le vostre dita.

4.Formulate con precisione il vostro problema, e quindi andatevene a dormire. Il mattino dopo potreste avere la risposta.

5.Mangiate del cioccolato. Non troppo. Deve essere scuro (almeno il 60% o più di cacao), organico, biologico.

6.Se state scrivendo fiction: cambiate il tempo verbale (dal passato al presente, o viceversa).

7.Cambiate la persona (prima, seconda, terza).

8.Cambiate il genere (maschile/femminile).

9.Pensate al vostro libro in progress come a un labirinto. Avete incontrato un muro. Tornate al punto dove avete sbagliato direzione e ripartite da lì.

10.Non siate arrabbiati con voi stessi. Fatevi, anzi, un piccolo regalo di incoraggiamento.

Se nessuno di questi consigli fa effetto o funziona, mettete il libro in un cassetto. Potrete sempre tornarci su più avanti. E iniziate qualcosa d'altro.

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