lunedì 5 aprile 2010

Fred Vargas, Prima di morire addio, Einaudi, 2010

Possibile che i traduttori o le case editrici debbano storpiare i titoli originali? La traduzione letterale sarebbe “Quelli che stanno per morire ti salutano”. Meglio sarebbe stato scriverlo in latino, visti i nomi dei protagonisti e il fatto che uno dei personaggi in un momento chiave pronuncia proprio quella frase.
E poi “Prima di morire addio” suona malissimo in italiano. Comunque è stato scritto dalla Vargas nel 94, il che significa che Einaudi continua il ripescaggio dei vecchi romanzi di un’autrice che comunque vende.
A parte ogni considerazione, la Vargas è una voce originale nel giallo europeo.
La storia ambientata a Roma con personaggi quasi esclusivamente francesi è piuttosto intrigante. E’ sorprendente come quasi tutti i suoi personaggi sono spesso poco credibili, a tratti al limite del surreale ma questo elemento invece di farceli sentire lontani ce li rende stranamente vivi e vitali nel senso che hanno un loro spessore e consistenza fisica e psicologica. Non cede mai all’ironia, tutte le situazioni hanno una loro intrinseca drammaticità.
I colpi di scena che si susseguono; ogni volta l’autrice porta il lettore a un passo da una conclusione convincente e invece c'è un'altra verità dietro e poi un'altra ancora, come nel gioco delle scatole cinesi.
Alla fine è davvero tutto un gioco, condotto con poche pedine (pochi personaggi) ma grande maestria.
Susanna Daniele

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